Yeah… we're still alive!

As some of you may have noticed, we’ve just released two new albums. These productions are in collaboration with our friends: Amirani Records and Wallace Records.

The first is “KC”, the third album by The Shipwreck Bag Show, a really unusual duo: in these 11 new tracks they walk away from experimental avant-rock and join the primitive blues vein into “songs”.

The second one is “Reciprocal Uncles”, again a duo, but this one looks in another direction: contemporary istant compositions signed by the elegant and intense touch on piano by Gianni Lenoci and the morphing sound statement of the soprano saxophone of Gianni Mimmo.

We hope you’ll enjoy these new efforts!

Come alcuni di voi avranno notato, ci sono due novità nel nostro catalogo. Queste ultime produzioni sono state fatte in collaborazione con Amirani RecordsWallace Records.

Il primo si intitola “KC” ed è il terzo album della formazione “The Shipwreck Bag Show”.  Il duo in questa terza prova discografica si allontana ulteriormente dall’ avant-rock sperimentale del miniCD d’esordio pompando la vena del blues primitivo ed impacchettandolo in undici tracce a forma di (sorpresa!) canzone.

Il secondo è “Reciprocal Uncles”, ancora un duo ma con una direzione completamente differente… composizioni estemporanee caratterizzate dall’elegante e intenso tocco di Gianni Lenoci al pianoforte e dal suono cangiante del soprano di Gianni Mimmo.

Speriamo che queste due nuove proposte solletichino il vostro orecchio..

Reciprocal Uncles – Blow Up

Orizzonti stretti attorno al purismo acustico, occhi puntati su free e dintorni. Risultato: qualche ripetitività di troppo su cui si
può anche soprassedere e tanto trasporto in un set di improvvisazioni che trovano momenti di grande intesa.

La plasticità del suono di entrambi gli interpreti del resto aiuta l’amalgama: da una parte il sax soprano di Mimmo sicuro in ogni attacco e lucido nella costruzione, dall’altra il pianoforte di Lenoci, aspro e tagliente nel normale tracciato, ma anche bluesy quando occorre. (7)Orizzonti stretti attorno al purismo acustico, occhi puntati su free e dintorni. Risultato: qualche ripetitività di troppo su cui si
può anche soprassedere e tanto trasporto in un set di improvvisazioni che trovano momenti di grande intesa.

La plasticità del suono di entrambi gli interpreti del resto aiuta l’amalgama: da una parte il sax soprano di Mimmo sicuro in ogni attacco e lucido nella costruzione, dall’altra il pianoforte di Lenoci, aspro e tagliente nel normale tracciato, ma anche bluesy quando occorre. (7)

Reciprocal Uncles – musicboom.it

Un disco insolito per il panorama musicale nazionale, questo duo fra Gianni Mimmo al sax soprano e Gianni Lenoci al pianoforte. Un momento piuttosto eterodosso di cui gli zii del titolo sarebbero certamente contenti. Il riferimento è certo a Steve Lacy, il grande sassofonista soprano con cui i due hanno studiato ed appreso che oltre le armonie e le melodie la musica ha qualcosa in più con cui esprimersi, o con cui esprimere le inquietudini o la nevrosi del musicista
Siamo nell´area creativa, in cui tutto è possibile, ed infatti già il brano di apertura è costruito con un approccio eterodosso agli strumenti, il pianoforte pizzicato dall´interno, il soffio, il respiro che arriva dal soprano di Mimmo. E subito dopo arrivano suoni piú consueti, quello che Lacy ha lasciato come patrimonio a chi lo ha seguito durante la sua residenza europea, le note di un pianoforte così sottile ed allo stesso tempo ricco di momenti comunicativi. Atmosfere che evocano poesie, meditazioni, uno spazio espressivo in cui l´empatia fra i due attori e la musica regna sovrana così che si fa fatica ad interrompere il flusso di idee una volta che il CD ha cominciato a spargere le sue note così evocative.
Sono momenti compiuti, storie che nella loro astrattezza hanno una compiutezza, una logica che viene fuori dall´inconscio musicale, da un passato interiorizzato, da zii musicali che hanno lasciato una traccia che fortunatamente qualcuno segue ancora.
Un lavoro forse complesso per chi non è abituato ai suoni dell´avanguardia, ma su cui vale la pena soffermarsi.Un disco insolito per il panorama musicale nazionale, questo duo fra Gianni Mimmo al sax soprano e Gianni Lenoci al pianoforte. Un momento piuttosto eterodosso di cui gli zii del titolo sarebbero certamente contenti. Il riferimento è certo a Steve Lacy, il grande sassofonista soprano con cui i due hanno studiato ed appreso che oltre le armonie e le melodie la musica ha qualcosa in più con cui esprimersi, o con cui esprimere le inquietudini o la nevrosi del musicista
Siamo nell´area creativa, in cui tutto è possibile, ed infatti già il brano di apertura è costruito con un approccio eterodosso agli strumenti, il pianoforte pizzicato dall´interno, il soffio, il respiro che arriva dal soprano di Mimmo. E subito dopo arrivano suoni piú consueti, quello che Lacy ha lasciato come patrimonio a chi lo ha seguito durante la sua residenza europea, le note di un pianoforte così sottile ed allo stesso tempo ricco di momenti comunicativi. Atmosfere che evocano poesie, meditazioni, uno spazio espressivo in cui l´empatia fra i due attori e la musica regna sovrana così che si fa fatica ad interrompere il flusso di idee una volta che il CD ha cominciato a spargere le sue note così evocative.
Sono momenti compiuti, storie che nella loro astrattezza hanno una compiutezza, una logica che viene fuori dall´inconscio musicale, da un passato interiorizzato, da zii musicali che hanno lasciato una traccia che fortunatamente qualcuno segue ancora.
Un lavoro forse complesso per chi non è abituato ai suoni dell´avanguardia, ma su cui vale la pena soffermarsi.

Reciprocal Uncles

A lifting wind revealing how sparkling is the relationship between two musicians that share intentions, derivations, approaches whole perspective dialogic moves.

Una brezza si leva, rivelando come è frizzante la relazione tra questi due musicisti, che condividono intenzioni, derivazioni e l’approccio all’intera prospettiva dialogica.

Entrambi vedono il suono come una materia plasmabile, con un’attitudine plastica.

L’obiettivo è (di nuovo) quello di effettuare percorsi in aree di conoscenza, una meditazione lirica e contemporanea.

La genealogia dell’albero sonoro: radici eterne, foglie cangianti.

Uno degli epiteti di Atena è “dagli occhi grigi”.

Il suo dono ai greci è stato l’olivo.

Il lato inferiore della foglia di olivo è grigio, e quando il vento solleva le foglie, mostra i tanti “occhi” di Atena.

Grandi composizioni contemporanee estemporanee da parte di un interessante duo contraddistinto dall’elegante e intenso suono di pianoforte di Gianni Lenoci e il malleabile suono di soprano del sassofonista Gianni Mimmo. Una registrazione memorabile, orgogliosamente co-prodotta insieme a Amirani Records.

Credits

  • gianni lenoci _ piano
  • gianni mimmo _ soprano saxophone
  • music _ Gianni Lenoci & Gianni Mimmo
  • recording _ May ’09, Itaca recording studios, Bari, Italy
  • sound engineer _ Mirko Patella
  • mixing _ Gianni Lenoci and Mirko Patella
  • mastering _ Maurizio Giannotti, New mastering studio, Milano, Italy
  • photos _ Elda Papa
  • graphics _ Nicola Guazzaloca
  • production _ Gianni Mimmo for Amirani Records & Fabrizio Perissinotto for LongSong Records and the support of John “sugar-daddy” Rottiers

A lifting wind revealing how sparkling is the relationship between two musicians that share intentions, derivations, approaches whole perspective dialogic moves.

They both look at the sound as a morphing matter, with a plastic sculpting attitude.

The goal is (again) to make distances possible knowledge areas, a contemporary, lyric meditation.

The sound tree genealogy: eternal roots, changing leaves

One of Athena’s epithets is “Grey-eyed”.

Her gift to the Greeks was the useful olive tree.

The underside of the olive tree’s leaf is grey, and when the wind lifts the leaves, it shows Athena’s many “eyes”.

Great contemporary istant compositions from a challenging duo signed by the elegant and intense touch on piano by Gianni Lenoci and the morphing sound statement of the soprano saxophone of Gianni Mimmo. A memorable recording proudly co-produced with Amirani Records.

Credits

  • gianni lenoci _ piano
  • gianni mimmo _ soprano saxophone
  • music _ Gianni Lenoci & Gianni Mimmo
  • recording _ May ’09, Itaca recording studios, Bari, Italy
  • sound engineer _ Mirko Patella
  • mixing _ Gianni Lenoci and Mirko Patella
  • mastering _ Maurizio Giannotti, New mastering studio, Milano, Italy
  • photos _ Elda Papa
  • graphics _ Nicola Guazzaloca
  • production _ Gianni Mimmo for Amirani Records & Fabrizio Perissinotto for LongSong Records and the support of John “sugar-daddy” Rottiers

KC

Ad un solo anno dal precedente album la coppia di naufraghi Xabier Iriondo/Roberto Bertacchini è già in pista con una nuova collezione di brani dalla freschissima creatività. Il duo in questa terza prova discografica si allontana ulteriormente dall’ avant-rock sperimentale del miniCD d’esordio pompando la vena del blues primitivo ed impacchettandolo in undici tracce a forma di (sorpresa!) canzone.

Infatti “KC” è un album fatto di canzoni perché Iriondo svolge prima di tutto di chitarrista con tanto di riff e distorsioni, e Bertacchini raddrizza lievemente il ritmo del suo inconfondibile drumming lasciando che sia la voce ad essere l’elemento aritmico e ubriaco del loro suono. A suggellare la magnifica prova “canterina” dell’ ex-Starfuckers/Sinistri ci sono i suoi testi visionari e grotteschi.Only one year has passed since the previous album, and the two survivors Xabier Iriondo / Roberto Bertacchini are already ready with a new collection of songs, thanks to their fresh creativity. The duo in this third album moves away from the ‘avant-rock experimental miniCD debut, pumping the vein of early blues and bundle it into eleven tracks in the form of song.

“KC” is an album consisting of songs, because Iriondo first acts as a guitarist with a lot of riffs and distortion, and Bertacchini straighten a bit the rhythm of his drumming letting the voice to be the element of their a-rhythmic and drunk sound. To seal the magnificent proof there are his lyrics, visionaries and grotesque.