Siamo lieti di annunciarvi una nuova coproduzione in collaborazione con Wallace Records: Xabier Iriondo e Roberto Bertacchini di nuovo insieme per dare seguito all’omonimo miniCD che chiudeva la wallaceMailSeries. Due anni passati a forgiare un suono che è diventato molto più della somma di due stili la cui personalità è ormai diventata marchio di fabbrica, The Shipwreck Bag Show è un gruppo, una band che suona dal vivo e con questo album propone dodici brani che non è azzardato definire canzoni. Senza dimenticarsi della ricerca sonora portata avanti negli anni, il duo si dedica a cantare e suonare blues: ovviamente canzoni ubriache e sbilenche , ovviamente blues zoppo, zozzo, evocativo e primitivo. We are glad to announce a new co-production between us and Wallace Records. Xabier Iriondo and Roberto Bertacchini are together again after two years spent developing a sound that now is much more than the sum of two styles. The Shipwreck Bag Show is a live performing band and with this album presents twelve new tracks that we can easily call “songs”. This duo sings the blues: drunk and lopsided songs, cripple, evocative and primal blues.
Archivio mensile:Febbraio 2009
…naufraghi nell’oceano del pop, rifugiati su di un’isola fuori dal tempo
Il Tempo … tra le Nostre Mani, Scoppia
“…naufraghi nell’oceano del pop, rifugiati su di un’isola fuori dal tempo, il nostro bagaglio è una semplice borsa, colma di legno, metallo e circuiti stampati.”
Xabier Iriondo e Roberto Bertacchini di nuovo insieme per dare seguito all’omonimo miniCD che chiudeva la wallaceMailSeries. Due anni passati a forgiare un suono che è diventato molto più della somma di due stili la cui personalità è ormai diventata marchio di fabbrica, The Shipwreck Bag Show è un gruppo, una band che suona dal vivo e con questo album propone dodici brani che non è azzardato definire canzoni. Senza dimenticarsi della ricerca sonora portata avanti negli anni, il duo si dedica a cantare e suonare blues: ovviamente canzoni ubriache e sbilenche , ovviamente blues zoppo, zozzo, evocativo e
primitivo. Dio (o chi per lui) li fa…..“… we are shipwrecked in the ocean of pop, refugees on an island out of time, our luggage is just a bag full of wood, metal and printed circuit boards.”
Xabier Iriondo and Roberto Bertacchini are together again to continue the work started with the mini-cd of the same name which closed the wallaceMailSeries. Two years to forge a sound that has become much more than the sum of two styles, whose personality has become trademark. Shipwreck The Bag Show is a group, a band playing live and this album offers twelve tracks that are real songs. Without forgetting the sound research carried out over the years, the duo is dedicated to singing and playing blues songs obviously drunk and crooked, obviously cripple blues, dirty, primitive and evocative. God (or who for him) makes them …
Simone Massaron/Marc Ribot Duo su Radio3
Venerdì 27 Febbraio a mezzanotte e dieci su Radio3 nel programma “Battiti” potrete ascoltare la registrazione del concerto live di Simone Massaron in duo con Marc Ribot del 17 Luglio 2008. Per ulteriori informazioni consultate http://www.radio.rai.it/radio3/battiti/index.cfm Feb. 27th on Battiti, radio broadcast on Radio3 at 0.10 AM simone massaron & marc ribot duo, july 17th 2008 live recording. Info at http://www.radio.rai.it/radio3/battiti/index.cfm
Craig Green + David King – Dust The Boot
Dust The Booth
Questo è uno Sketch inedito preso dalla session Craig Green + David King.Dust The Booth
This is from Craig Green + David King session. WARNING! Hot unused material!
Pada Yatra (C. Green & G. Grant) – Eyes To The Sun
Eyes To The Sun
PADA YATRA: Eyes to The Sun
- Craig Green- Chitarra Acustica
- George Grant- Tabla/Frame Drums
Registrato Live il 28 Gennaio 2008 al Museum of Eastern Idaho
Contemporary and World Music series.
Eyes To The Sun
PADA YATRA: Eyes to The Sun
- Craig Green- Acoustic Guitar
- George Grant- Tabla/Frame Drums
Recorded Live January 28th, 2008 at the Museum of Eastern Idaho
Contemporary and World Music series.
Craig Green + David King – AAJ Italia
Non fatevi ingannare dal clima brumoso e riflessivo del primo brano di questo ottimo album. Craig Green e David King iniziano il loro viaggio con una sorta di detournement: il primo abbandona per un attimo la chitarra e fornisce solo un ribollire di elettronica che borbotta sullo sfondo, mentre David King, batterista dei Bad Plus e degli Happy Apple, si sposta al pianoforte, dimostrando di sapersela cavare molto bene anche con i tasti bianchi e neri. Ma è solo un preludio, un modo straniante per iniziare la giornata.
Con il secondo brano il salto è inevitabile e ci ritroviamo a fronteggiare la chitarra aggressiva di Green che si impegna allo spasimo nel confronto con la batteria potente e multiforme di King, per un dialogo serrato e stimolante che si fa sempre più coinvolgente. L’arena è quella della musica sperimentale che sta a cavallo dei generi e che in questo caso sa profumarsi di groove, di cadenze ipnotiche ed esotiche, di scorribande urbane che scatenano bagliori e zaffate di umori al vetriolo.
Questi cambiamenti repentini di clima sono alla fine il dato più evidente di un progetto interessante e pieno di piccole sorprese. Molto spazio è lasciato all’improvvisazione ma la capacità di darsi uno scheletro strutturale sempre ben evidente rende il lavoro di questi due musicisti ancora più interessante. Non mancano alcune derive in area rockettara, ma in questo caso i due musicisti sembrano in realtà strizzare l’occhiolino ad un mondo che li incuriosisce ma al quale forse non sentono di appartenere completamente.Non fatevi ingannare dal clima brumoso e riflessivo del primo brano di questo ottimo album. Craig Green e David King iniziano il loro viaggio con una sorta di detournement: il primo abbandona per un attimo la chitarra e fornisce solo un ribollire di elettronica che borbotta sullo sfondo, mentre David King, batterista dei Bad Plus e degli Happy Apple, si sposta al pianoforte, dimostrando di sapersela cavare molto bene anche con i tasti bianchi e neri. Ma è solo un preludio, un modo straniante per iniziare la giornata.
Con il secondo brano il salto è inevitabile e ci ritroviamo a fronteggiare la chitarra aggressiva di Green che si impegna allo spasimo nel confronto con la batteria potente e multiforme di King, per un dialogo serrato e stimolante che si fa sempre più coinvolgente. L’arena è quella della musica sperimentale che sta a cavallo dei generi e che in questo caso sa profumarsi di groove, di cadenze ipnotiche ed esotiche, di scorribande urbane che scatenano bagliori e zaffate di umori al vetriolo.
Questi cambiamenti repentini di clima sono alla fine il dato più evidente di un progetto interessante e pieno di piccole sorprese. Molto spazio è lasciato all’improvvisazione ma la capacità di darsi uno scheletro strutturale sempre ben evidente rende il lavoro di questi due musicisti ancora più interessante. Non mancano alcune derive in area rockettara, ma in questo caso i due musicisti sembrano in realtà strizzare l’occhiolino ad un mondo che li incuriosisce ma al quale forse non sentono di appartenere completamente.
Rings Of Fire – Blow Up
Un duo collaudato, che si avvale di collaborazioni importanti, a cominciare dalla nota violinista Jenny Scheinman, e si dipana lungo due ampie e corpose suites ideate, una a testa, dai titolari. La presenza degli archi (troviamo anche la viola di Emanuele Parrini) aumenta non solo le possibilità dello spettro sonoro ma offre all’ottetto la possibilità di costruire sul momento interazioni svincolate dalle modalità consuete. Il che consente a Cavallanti & Tononi di dare il meglio di loro stessi nell’attimo in cui si dimenticano un po’ del loro vissuto. (7/8)Un duo collaudato, che si avvale di collaborazioni importanti, a cominciare dalla nota violinista Jenny Scheinman, e si dipana lungo due ampie e corpose suites ideate, una a testa, dai titolari. La presenza degli archi (troviamo anche la viola di Emanuele Parrini) aumenta non solo le possibilità dello spettro sonoro ma offre all’ottetto la possibilità di costruire sul momento interazioni svincolate dalle modalità consuete. Il che consente a Cavallanti & Tononi di dare il meglio di loro stessi nell’attimo in cui si dimenticano un po’ del loro vissuto. (7/8)
Craig Green + David King – Musica Jazz
Attenti a questi due: non annoiano mai e amano sorprendere, da subito, Per capirlo è infatti sufficiente una manciata di secondi del brano d’apertura: una tenebrosa meditazione per pianoforte e interferenze elettroniche, Niente male come inizio per un chitarrista e un batterista, Poi repentinamente ci si tuffa nella nervosa tessitura rockeggiante del vulcanico Faux Hawk, riprendendo gli «strumenti istituzionali», chitarra elettrica e batteria, Ancora un cambio di scena in Pari 2, interazione minimale tra vibrafono e chitarra, Si procede così per l’intero disco, tra ballad un po’ sbilenche come Walk Left (dove, come poi in altri brani, il batterista dei Bad Plus è di nuovo al pianoforte), momenti più astratti (Rock, Paper, Scissors e Siand Righi, per esempio). dirompenti crescendo elettrici (Cinematic) e la naiveté di Rainey Qunciera, filastrocca per chitarra acustica e vibrafono, Neanche sulla lunga distanza i due si smarriscono, improvvisando con sicurezza, nerbo e timbrica variegata in Snow Plow, con tanto di riff in stile hard rock e finale in dissolvenza, Border Town 1929, infine, è speculare al brano d’apertura: meditazione acustica di Green, sobrie percussioni e disturbi elettronici. Strana coppia ma funziona.Attenti a questi due: non annoiano mai e amano sorprendere, da subito, Per capirlo è infatti sufficiente una manciata di secondi del brano d’apertura: una tenebrosa meditazione per pianoforte e interferenze elettroniche, Niente male come inizio per un chitarrista e un batterista, Poi repentinamente ci si tuffa nella nervosa tessitura rockeggiante del vulcanico Faux Hawk, riprendendo gli «strumenti istituzionali», chitarra elettrica e batteria, Ancora un cambio di scena in Pari 2, interazione minimale tra vibrafono e chitarra, Si procede così per l’intero disco, tra ballad un po’ sbilenche come Walk Left (dove, come poi in altri brani, il batterista dei Bad Plus è di nuovo al pianoforte), momenti più astratti (Rock, Paper, Scissors e Siand Righi, per esempio). dirompenti crescendo elettrici (Cinematic) e la naiveté di Rainey Qunciera, filastrocca per chitarra acustica e vibrafono, Neanche sulla lunga distanza i due si smarriscono, improvvisando con sicurezza, nerbo e timbrica variegata in Snow Plow, con tanto di riff in stile hard rock e finale in dissolvenza, Border Town 1929, infine, è speculare al brano d’apertura: meditazione acustica di Green, sobrie percussioni e disturbi elettronici. Strana coppia ma funziona.
Andrea Viti
MUSICISTA PROFESSIONISTA DAL 1994.
- fondatore nel 1994 del gruppo rock KARMA con cui realizza come compositore, arrangiatore e bassista due dischi in studio (“Karma” e “Astronotus”) e 200 concerti live in Italia.
- dal 1995 al 2005: collaborazione con Fausto Rossi (Faust’o).
- dal 1997 al dicembre 2005 bassista del gruppo rock AFTERHOURS: 3 dischi in studio (” Non è per sempre “, ” Quello che non c’è” , ” Ballate per piccole iene ” ) e il live doppio ( “ Siam tre piccoli porcellin “), oltre 500 concerti e numerose esperienze di cover, tv live, showcases etc. legate all’attività del gruppo.
- nel 1997 supporto al concerto del gruppo irlandese U2, a Reggio Emilia.
- nel 1999 supporto al concerto del gruppo americano REM, a Bologna.
- nel 2002 sonorizzazione della mostra Le Città Invisibili dall’ omonimo romanzo di Italo Calvino alla Triennale di Milano.
- nel 2003 supporto ai gruppi Muse e Red Hot Chili Peppers all’Heineken Jammin’ Festival di Imola.
- nel 2003 registrazioni del personale progetto Ensemble Rough : vari artisti in diverse sessioni per un lavoro di musica improvvisata. Alcune di queste composizioni verranno scelte per la colonna sonora del documentario Porrajmos.
- nel 2003 basso e percussioni per il disco D – Vega (Produzioni Mescal)
- nel 2004 al Midem di Cannes con gli Afterhours: International Music Market.
- nel 2004 attore nel film di Guido Chiesa Lavorare con lentezza e musicista come Afterhours del brano cover degli Area (“ Gioia e rivoluzione ”) motivo base della colonna sonora.
- nel 2004 musicista con strumento indiano sitar per il disco del gruppo Breakfast ( Produzione Mescal) “Ordinary Heroes”.
- dal 2004 bassista del cantautore Luca Gemma (ex leader del gruppo milanese Rosso Maltese): registrazione di 1 disco ( ” Saluti da Venus ” ) e tour live 2004-2005.
- nel 2005 bassista per 3 brani del disco Atleticodefina, degli Atleticodefina .
- nel 2005 bassista del disco in lingua inglese degli Afterhours Ballads for little hyenas ”, distribuito in Europa e Usa.
- 2005 bassista nel disco “Discontinuo blu” di Luca e Davide Miotti (Sony).
- nel 2006 bassista del gruppo rock Muldoon & the other , progetto dell’artista Irlandese David Muldoon.
- nel 2006 fondatore del progetto Juan Mordecai insieme al musicista David Moretti.
- nel 2006 bassista del cantautore Giancarlo Onorato .
- nel 2007 bassista e musicista con strumento indiano sitar nell’ultimo disco del cantautore Luca Gemma “Tecniche di illuminazione” uscito per Ponderosa music & art .
- nel 2007 coproduttore, autore, compositore ,arrangiatore, polistrumentista e tecnico del suono del disco “Songs of flesh and blood “ del progetto Juan Mordecai per V2 music (Universal).
- nel 2007 tecnico del suono sul set cinematografico per lo spot pubblicitario “Autan”.
- nel 2007 approfondimento nel campo della fisica del suono come consulente presso la ditta Cucchi, realizzando trattamenti acustici in numerosi studi di registrazione professionali.
- nel 2008 bassista nel disco dell’artista americana Carla Bozulich “Dandelions on fire “ uscito per l’etichetta Long Song Record.
- nel 2008 bassista per la cantante-attrice Benedetta Laurà , nel quartetto formato da Giampietro Marazza (fisarmonica), Alberto Leone (pianoforte) e Fabio Amodio (batteria).
Professional musician since 1994.
- founder in 1994 of the rock group Karma, with whom he realizes, as a composer, arranger and bassist, two studio album (“Karma” and “Astronotus”) and 200 live concerts in Italy.
- 1995 to 2005: collaboration with Fausto Rossi (Faust’o).
- from 1997 to December 2005, bassist of the rock band Afterhours: three studio album (“It’s not forever, ” “What does not exist “, “Ballads for Little Hyenas”) and adouble-live (“We are three little pigs “), more than 500 concerts and several experience of covers, live TV, showcases etc. related to activities of the band.
- in 1997 he opened the concert by the Irish group U2, in Reggio Emilia.
- in 1999 opened the concert of American band REM, in Bologna.
- in 2002 he created the sound of the exhibition The Invisible Cities by ‘novel by ItaloCalvino at the Milan Triennale.
- in 2003 he opened for Muse and Red Hot Chili Peppers at the Heineken Jammin’Festival of Imola.
- in 2003 he has recorded a personal project of improvised music: Ensemble Rough.Some of these compositions will be chosen for the soundtrack of the documentaryPorrajmos.
- In 2003, bass player and percussionist for the disc D – Vega (Mescal Productions)
- in 2004 at the Midem of Cannes with the Afterhours: International Music Market.
- In 2004, actor in the film by Guido Chiesa “Lavorare Con Lentezza” and musicianwith Afterhours, making the song by Area (“Joy and Revolution”) basic theme of the soundtrack.
- in 2004 he played the sitar for the disk group B (Production Mescal) “OrdinaryHeroes”.
- bass player since 2004, along with songwriter Luca Gemma (former leader of the Milan group red Maltese): recording of a disc (“Saluti da Venus”) and live tour 2004-2005.
- In 2005 bass player for three songs on the album Atleticodefina, by Atleticodefina.
- In 2005, bass player disk Afterhours in the English language “Ballads for littlehyenas”, distributed in Europe and the USA.
- bass player in the 2005 album “Blue Discontinued by Luca and Davide Miotti(Sony).
- In 2006 bass player of the rock group Muldoon & the other, a project of the Irish artistDavid Muldoon.
- founder in 2006 of the “Juan Mordecai, ” with musician David Moretti.
- in 2007 co-producer, author, composer, arranger, instrumentalist and sound engineer of the album “Songs of flesh and blood”of the project Juan Mordecai V2Music (Universal).
- engineer in 2007 on the movie set for the advertising spot “Autan.
- In 2007 study in physics of sound as aconsultant to to the company Cucchi ,creatingacoustic treatments in many professional recording studios .
- in 2008 by the American bass player in the disc Carla Bozulich “Dandelions onFire”released on Long Song Records label.